L’associazione continentale dei costruttori fa notare che negli ultimi 3 anni le vendite di veicoli a emissioni zero sono aumentate del 110%, ma il numero di infrastrutture solo del 58%. “Così si rischia uno stallo delle immatricolazini e un rallentamento della mobilità verde”
In Europa ci sono meno punti di ricarica per auto elettriche di quelli che servirebbero. Pare quasi scontato dirlo, visto che l’era della mobilità elettrificata è già iniziata, ma la situazione delle infrastrutture europee è molto poco soddifacente. Ad affermarlo è la seconda edizione del report “Making the Transition to Zero Emission Mobility” curato dall’Acea, ovvero l’associazione continentale dei costruttori.
In particolare, si legge nella ricerca, all’aumento del 110% delle vendite di auto elettriche negli ultimi tre anni ha corrisposto una crescita dei punti di ricarica solo del 58%, per un totale di quasi 200 mila. Chiaramente insufficienti per tenere il passo del trend in crescita delle vetture a elettroni.
Come se non bastasse, di questi solo uno su sette è un fast charger, ovvero consente la ricarica veloce. Sono infatti solo 28.586 quelli che funzionano dai 22 kW in su, mentre la maggior parte (171.239) sono al di sotto di quella soglia. E molti di questi possono essere assimilati a prese domestiche, da garage o da giardino, dunque inadeguati ad assicurare tempi di ricarica accettabili.
Fonte ilfattoquotidiano.it