Riconosciute le attenuanti generiche derivanti sia dall’essere un incensurato che dallo stato di ira provocato da fatto ingiusto altrui.
ACERRA – Reagì alla rapina, commerciante condannato. E’ quanto ha stabilito il gip del tribunale di Nola Sebastiano Napolitano nei confronti di P. T., il 47enne di Acerra che a maggio dell’anno scorso sparò contro un rapinatore rientrato nel bar del distributore di benzina di famiglia per prendersi le sigarette dopo aver depredato il locale dei soldi. L’uomo, un onesto lavoratore che porta avanti con sacrificio l’attività insieme ai suoi familiari, è stato ritenuto responsabile in primo grado di tentato omicidio: al termine del processo celebrato con il rito abbreviato rimedia 3 anni e 9 mesi, una pena decisamente inferiore rispetto alla richiesta del pubblico ministero che si era espresso per i 7 anni di reclusione. Accolte in pieno, nello specifico, le argomentazioni giuridiche sostenute nella tesi difensiva dal legale di fiducia dell’imputato, l’avvocato Rosa Montesarchio. Il giudice, infatti, gli ha riconosciuto le attenuanti generiche derivanti sia dall’essere un incensurato che dallo stato di ira provocato da fatto ingiusto altrui, cioè l’aver subito una rapina. Il 47enne espierà la pena in affidamento in virtù della sospensione dell’ordine di carcerazione.
La contestazione arrivò dopo la visione delle telecamere di sorveglianza da parte delle forze dell’ordine intervenute sul posto per i rilievi del caso nei momenti successivi al raid. Due soggetti giunsero nell’area di servizio di via Sannereto ad Acerra a bordo di un’utilitaria giapponese: uno fece irruzione nel locale e minacciando il barista con una pistola si prese la cassa contenente 30 euro oltre alla fede di un dipendente. Un magro bottino che lo portò a rientrare con la pretesa delle sigarette. A questo punto scattò la reazione del commerciante che fece fuoco diverse volte contro il rapinatore, il quale per fortuna non venne colpito e scappò lasciando cadere a terra la sua pistola.
I due uomini ritenuti gli autori di quella rapina, Ciro Esposito, detto ‘o panettiere e Gennaro Cornacchia, alias coca cola, entrambi di Afragola, sono già stati condannati a 3 anni e 6 mesi a testa in Appello.
Fonte ilgazzettinolocale.com