Cassa automatica del distributore assaltata con lo scavatore: banda messa in fuga dai carabinieri.

Una “ruspa” rubata in un’azienda di Sandrigo è stata poi utilizzata solo a una manciata di chilometri di distanza, con lo scopo di sradicare una cassa automatica dove “prelevare” l’incasso di una stazione di servizio di Breganze. Il colpo di mercoledì sera, il terzo  recente nel Vicentino nel mese di febbraio, stavolta però non è andato a segno fino in fondo grazie alla segnalazione di un camionista di passaggio e al tempestivo intervento sul posto dei carabinieri.

Anche se si contano danni ingenti alla struttura, per decine di migliaio di euro, a cui vanno aggiunte delle banconote sottratte dalla colonnina divelta, senza però avere il tempo di “frae bottino pieno”. La ribattezzata “banda delle ruspe” ha portato quindi un nuovo un assalto, con nel mirino ancora un un distributore di benzina. L’altra notte, come hanno confermato i militari dell’Arma della compagnia di Thiene, il blitz si è verificato al Q8 Easy di Breganze, in via don Battistella, che tra l’altro sorge a pochi metri dalla stazione locale dei carabinieri.

Dopo il colpo (riuscito) in via dell’Autostrada a Thiene nei giorni scorsi, ma se ne sono registrati altri analoghi ad esempio a Campiglia dei Berici e altre località fuori provincia di Vicenza, anche a Breganze si è assistito a un assalto “armato” di escavatore con pala meccanica. Macchinari da cantiere che la banda asporta da aree oggetto di lavori di edilizia per poi utilizzarli per fini illeciti e abbandonarli, in questa occasione sottratto a un’azienda sandricense che immediatamente ne aveva denunciato l’appropriazione indebita.

Alle 23.15 dell’altro ieri è scattato l’allarme a Breganze, con più pattuglie a congiungersi sul posto, vedere subito la colonnina del self service a terra e in lontananza un’auto – poi risultata rubata – sfrecciare via fino a far perdere le tracce durante l’inseguimento solo abbozzato e i posti di blocco. Facile immaginare che la banda si sia nascosta in qualche luogo vicino alla stazione presa di mira per evitarli e attendere il giorno dopo la fine dell’orario di coprifuoco. I malviventi sarebbero stati inquadrati dalle telecamere di videosorveglianza, ma avevano i volti travisati da sciarpe e cappucci.

Fonte ecovicentino.it 

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