Rubavano benzina ai distributori : “Senza lavoro per il Covid, portavamo il pane a casa”.

Tre uomini sono stati messi agli arresti domiciliari perché accusati di diversi furti avvenuti in alcuni distributori di benzina di Gallipoli e dintorni. “Abbiamo perso il lavoro a causa del Covid – hanno spiegato tramite il loro avvocato -. Volevamo solo portare il pane a casa. Siamo stati indotti dalla disperazione”.
Rubavano benzina nelle stazioni di servizio in Puglia per rivenderla. Si tratta di 3 uomini, individuati e arrestati. Un 36enne di Gallipoli, un 41enne di Casarano e un altro 28enne di Gallipoli sono stati accusati di furto dopo che sono stati presi in esame diversi colpi effettuati nelle stazioni di benzina delle zone. I tre usavano un dispositivo elettronico per appropriarsi della benzina, ma dietro il loro gesto vi sarebbe la perdita del posto di lavoro causata dalla pandemia.

Prima del Covid il primo faceva l’idraulico per una cooperativa e gli altri due gestivano una stazione di carburanti a Sannicola. I tre sono ora agli arresti domiciliari e tramite l’avvocato difensore Angelo Ninni fanno sapere di essere pentiti, ma di aver rubato solo per portare il pane a casa. I tre sono stati accusati di aver manomesso, tramite un telecomando apposito, le colonnine delle stazioni colpite per appropriarsi della benzina. A guidare il loro operato, sostengono, la disperazione. Sono stati individuati tramite le immagini delle telecamere di videosorveglianza. I carabinieri della tenenza di Copertino hanno analizzato le riprese di diverse strutture: la notte tra l’8 e il 9 settembre dello scorso anno, i 3 sarebbero riusciti a prelevare benzina per un valore di 850 euro nell’area di servizio Ip, sulla via per Galatina. Otto giorni dopo hanno colpito ancora, in quella Q8 di Aradeo. A due degli imputati è attribuito il doppio furto nell’area Eni a Seclì, dalla quale è stata sottratta benzina per 190 euro. Una volta un colpo da 94 euro, avvenuto il 2 agosto dello scorso anno, mentre la parte restante del bottino è stata prelevata il giorno seguente.

Una serie di colpi registrati sempre nelle stesse aree di rifornimento: pochi giorni di distanza tra un’operazione e l’altra e, dalle immagini delle telecamere, l’evidenze goffaggine dei tre, evidentemente non abituati al genere di azioni svolte nell’estate del 2020. A portarli sul sentiero della disperazione la perdita del lavoro a causa della pandemia da Coronavirus.

Fonte fanpage.it

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