“Il comparto dei gestori confinari necessita di un’exit strategy per mitigare la fine della misura regionale dei super-sconti sui carburanti. Quando i confini verranno riaperti, infatti, i normali sconti di fascia 1 e 2 potrebbero non essere sufficienti per contenere il pendolarismo del pieno, provocando pesantissime ripercussioni sia in termini economici che sociali”. Lo rimarca in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), prendendo la parola a margine di un incontro con alcuni gestori delle aree di servizio del territorio goriziano e della provincia. “Un intervento del Governo nazionale – spiega l’esponente del Carroccio – sarebbe decisivo, visto che maggiori compartecipazioni statali ci consentirebbero di attuare strumenti più efficaci e di armonizzare i prezzi per stabilire, finalmente, un principio di concorrenza sostenibile da entrambe le parti del confine”.
“In tal senso – continua Bernardis – è eloquente la relazione sull’andamento dei prezzi di benzina e gasolio nel terzo quadrimestre del 2020, redatto dalla Federazione italiana Gestori impianti stradali carburanti (Figisc). Infatti, anche se nella nostra regione le dinamiche incrementali dei prezzi di benzina e gasolio sono in linea con quelle nazionali e dei Paesi contermini, la grande differenza è la diversa fiscalità che comporta prezzi sensibilmente più alti in Italia rispetto a Slovenia e Austria”. “Evitare una costante emorragia di risorse oltreconfine – conclude la nota leghista – avrebbe effetti positivi per le casse dello Stato e della Regione Friuli Venezia Giulia. Senza contare che tutto ciò andrebbe a beneficio della collettività, visto che tali risorse potrebbero essere investite per servizi migliori per i cittadini, come la sanitа pubblica, peculiaritа della Regione autonoma Fvg”.
Fonte triesteallnews.it