Frodi: sequestrati 100 mila litri di gasolio, autocisterne e depositi clandestini.

CATANIA – Nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio, i Finanzieri del Comando Provinciale di Catania hanno eseguito una vasta operazione a contrasto delle frodi nel settore petrolifero in tutta la provincia di Catania, che ha consentito, in particolare, il sequestro di oltre 100 mila litri di carburante, di due depositi clandestini, di 5 autocisterne, di un autocarro e la denuncia di 18 soggetti all’Autorità giudiziaria. 

Nel dettaglio, i controlli – svolti dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania nei mesi tra febbraio e aprile di quest’anno, con il supporto della DT VII – Direzione regionale per la Sicilia dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e in particolare del Laboratorio chimico in dotazione della stessa – hanno riguardato l’intera filiera del trasporto, deposito e commercializzazione dei prodotti petroliferi. 

Le attività di verifica delle autocisterne e della relativa documentazione di accompagnamento hanno così consentito di riscontare, in diverse circostanze, che il carburante agricolo – a cui si applica una tassazione agevolata, allo scopo di favorire il settore, particolarmente importante per l’economia locale – era in realtà destinato, fraudolentemente, per i normali usi di autotrazione di tir e mezzi commerciali.     

Gli interventi hanno anche permesso di: 

Sono stati svolti, infine, sedici controlli nei confronti dei distributori stradali volti ad accertare il rispetto della normativa sulla disciplina dei prezzi – che impone a ogni singolo operatore, per finalità di tutela del consumatore, la comunicazione dei prezzi del carburante al Ministero dello sviluppo economico – constatando che in 5 casi non sono state effettuate le previste comunicazioni.

L’attività si inserisce nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Guardia di finanza di Catania a tutela della finanza pubblica, con lo svolgimento di articolate operazioni sul territorio non solo volte a contrastare le più insidiose forme di frode fiscale che ledono gli interessi finanziari dello Stato, ma anche verificare il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, la qualità del prodotto venduto e il rispetto della normativa in tema di trasparenza dei prezzi al consumatore.

Il Corpo, con tali controlli, si pone in difesa degli imprenditori onesti che sono penalizzati dalla sleale concorrenza di coloro che mettono in essere pratiche commerciali scorrette, offrendo prodotti insicuri a prezzi apparentemente più competitivi.

Fonte livesicilia.it

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