La guardia costiera ha sequestrato un’area da cui le acque con cui si lavavano le macchine finivano in canali non autorizzati e poi in mare
MASSAROSA — Si lavavano le auto, e poi quell’acqua di risulta finiva in un sistema di condotte prive di collaudi e autorizzazioni dentro un pozzetto e poi in un canale che sfociava a mare. Per questo motivo la guardia costiera ha posto sotto sequestro un autolavaggio nel territorio comunale di Massarosa.
L’area operativa su cui adesso sono apposti i sigilli si estende per circa 1.000 metri quadrati, ed è stata controllata nell’ambito dell’operazione Onda Blu conclusasi proprio oggi sotto il coordinamento della direzione marittima della Toscana dopo l’avvio il 7 aprile scorso.
Quello a Massarosa si evidenzia come uno degli esiti più rilevanti dell’intera operazione: “I militari della guardia costiera hanno riscontrato condotte omissive sulla normativa degli scarichi di acque reflue industriali e sugli obblighi di legge riguardanti la gestione dei rifiuti. Le acque utilizzate per il lavaggio delle auto, infatti, venivano canalizzate mediante un sistema di condotte privo di collaudi ed autorizzazioni all’interno di un pozzetto interrato che, successivamente, confluiva in un canale che sfociava in mare”, spiega la nota della guardia costiera.
Nell’ambito di Onda Blu sono stati effettuati 1.646 controlli in tutto soprattutto presso gli scarichi idrici sia domestici che industriali, per proseguire in una ricognizione dettagliata del territorio tesa ad individuare eventuali discariche abusive oltre a verifiche in ambito portuale sul rispetto delle regole relative al traffico di rifiuti. Sono state elevate sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 33.736 euro e sequestrate 63 tonnellate di rifiuti.
Fonte quiversilia.it