Risparmiare sul pieno di benzina, avere più servizi, trovare al volo il distributore
Sono serviti i consueti tempi della burocrazia italiana, ma a settembre, dopo un’attesa estenuante, Anagrafe carburanti si integra con Osservaprezzi: lo riporta la Staffetta Quotidiana. Obiettivo: far risparmiare gli automobilisti sul pieno di benzina e diesel, come vogliono la normative sulla concorrenza.
Ricordiamo che l’Anagrafe degli impianti di distribuzione dei carburanti (benzina, gasolio, gpl e metano) è stata istituita nel 2017 nell’ambito delle norme per la concorrenza. I titolari degli impianti di distribuzione hanno l’obbligo di iscriversi sulla piattaforma. Mentre Osservaprezzi carburanti è il sito del ministero dello Sviluppo economico che permette di consultare in tempo reale i prezzi di vendita dei carburanti praticati. Dove? Presso gli impianti di distribuzione situati nel territorio nazionale comunicati dai gestori dei punti di vendita.
Infatti, la direzione Mercato e concorrenza del ministero dello Sviluppo economico ha presentato giovedì scorso il nuovo sistema dell’Osservatorio prezzi carburanti. Comunicando le novità relative all’integrazione con l’identificativo univoco degli impianti derivante dall’Anagrafe degli impianti introdotta.
Carburanti tris di soluzioni per chi guida
Come evidenzia la Faib (Federazione autonoma italiana benzinai), l’archivio dell’Osservatorio sarà integrato e coordinato con i dati dell’archivio dell’Anagrafe carburanti, Questa cooperazione consisterà principalmente nell’attribuire a ogni impianto iscritto un codice identificativo alfanumerico univoco. Per gli impianti già presenti nell’Osservatorio prezzi dei gestori si verificherà in via automatica l’abbinamento diretto tra il codice e il numero attribuito alla rispettiva licenza Utf presso la competente Agenzia delle Dogane.
Secondo vantaggio. Gli operatori interessati potranno segnalare ulteriori servizi, quali wi-fi, gommista e autolavaggio.
Terzo plus. Per quanto riguarda la ricerca di un impianto con geolocalizzazione tramite detto motore Google Maps, saranno visualizzabili con unico click tutto gli impianti, sia per zona nell’arco di 10 km, sia per area geografica (a esempio per provincia). Sia ancora per bandiera o per marchio con inserimento volontario degli orari di apertura, e la visibilità anche di erogazioni di energie alternative (ad esempio elettricità) o in self-service.
Fonte clubalfa.it – Articolo di Davide W. Gobbi