Il carburante era stato sottoposto a sequestro: prima della messa in vendita è stato messo a norma.
Dopo le condanne inflitte ai membri dell’organizzazione criminale operante nel pisano a poco più di un anno dall’operazione ‘Petroloro’, è stato aggiunto un altro importante tassello: la destinazione del prodotto non a norma sottoposto a sequestro nel corso delle indagini.
L’intensa attività investigativa condotta a suo tempo dai funzionari ADM della Direzione V –Toscana, Sardegna e Umbria e dell’Ufficio di Pisa, con la collaborazione del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Pisa, aveva permesso di accertare che il prodotto petrolifero, proveniente dall’estero in totale evasione delle imposte e commercializzato dall’organizzazione criminale attraverso varie società ‘cartiere’, era stato ottenuto attraverso la miscelazione di vari tagli di idrocarburi e pertanto non era rispondente ai requisiti previsti dalla legislazione UE per essere destinato all’autotrazione.
Il GUP su proposta dell’Ufficio ADM di Pisa ha autorizzato la vendita di circa 130mila litri di carburante sottoposto a sequestro con messa a norma prima dell’immissione in consumo. In questo modo, oltre a incassare il corrispettivo della vendita, che sarà versato al Fondo Unico di Giustizia (FUG), è stata scongiurata l’immissione in consumo di carburanti non a norma che avrebbero arrecato danno all’ambiente e anche alla meccanica dei veicoli di ignari automobilisti.
Fonte pisatoday.it