Suggerimenti e trucchi dei benzinai. E di Federconsumatori.
Si avvicinano le vacanze, i lunghi viaggi per raggiungere le mete agognate, e torna anche il pensiero delle “benzine sporche”, che provocano danni ai motori. Nelle officine della città si registra una presenza costante di casi, per qualcuno addirittura in aumento con la presenza sulla strada di automobili più delicate rispetto a quelle di un tempo.
“Capita meno con la benzina, molto più di frequente col gasolio”, spiega Fabio, titolare della Mazzoli Iniezione, in via De Gasperi, secondo cui nei motori danneggiati la nafta può risultare sporca o troppo secca, con poco potere lubrificante. “Bisognerebbe chiedere ai petrolieri, dipende da loro. E poi cambiare i filtri più spesso di quanto non dicano i costruttori – spiega – Io consiglio di evitare il rifornimento in autostrada, perché c’è più smercio ed è più facile trovare residui, e alla mattina, quando le cisterne scaricano”.
Fabio Orsi, in via Ferrarese, usa naso e fiammifero. “La benzina inquinata si trova annusandola o dandole fuoco, può dipendere da un errore del gestore” , racconta. Se capita, bisogna pulire tubazioni e impianti e aggiungere benzina con additivi specifici, sperando, nei motori a gasolio, che non siano danneggiati iniettori e pompe. Il conto può partire da poche centinaia di euro fino a 3 mila e oltre nei casi più gravi. Davide, dall’officina allo Stadio, consiglia ai clienti di aggiungere additivi ogni tanto per pulire i tubi, mentre Nicolas Castrignano, in via Massarenti, di fidarsi solo di gestori o marchi conosciuti. “Di motori a gasolio ne capita uno ogni due mesi – racconta – le auto di oggi sono sensibili, una volta erano dei “trattori”.
Il gasolio poi è un prodotto più grezzo della benzina, se non viene lavorato bene o non si puliscono le cisterne, sotto si forma un fondo di sporcizia”. Francesco Riccio, gestore Eni e presidente dei benzinai Ascom di Bologna, difende la categoria. ” Ultimamente arrivano carburanti da non si sa dove, lo dimostrano i sequestri della Finanza – spiega – le società strutturate fanno più controlli, ma se un cliente viene perché ha avuto un problema si può dimostrare, può dipendere anche dai filtri sporchi”.
Il pieno sporco colpisce anche gli ibridi, ancora più delicati. Federconsumatori consiglia di raccogliere più prove possibili per chiedere un risarcimento. ” Serve lo scontrino del rifornimento e il racconto di un testimone – raccomanda l’avvocato Valeria Marrese – ma è importante anche conservare un po’ del carburante per eventuali analisi”.
Fonte Bologna.repubblica.it – Articolo di Marco Bettazzi