Brutte notizie per gli automobilisti. Non si fermano i rialzi dei prezzi di benzina, gasolio e Gnl. Le compagnie sono tornate a correggere i listini al rialzo nel fine settimana
I prezzi praticati sul territorio sono in crescita un po’ ovunque. Non si fermano i rialzi dei prezzi di benzina, gasolio e Gnl. Compagnie e pompe bianche sono tornate a correggere i listini al rialzo nel fine settimana. Brent sopra gli 86 dollari al barile, già oltre il record del 2021 e ai massimi dal 2018. E’ quanto segnala Staffetta Quotidiana che, in base alla consueta rilevazione, sabato Ip e Q8 hanno aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Per Tamoil si registra un rialzo di due cent/litro su benzina e gasolio.
Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,757 euro/litro (+9 millesimi, compagnie 1,766, pompe bianche 1,735), diesel a 1,626 euro/litro (+10, compagnie 1,634, pompe bianche 1,608). Benzina servito a 1,884 euro/litro (+6, compagnie 1,934, pompe bianche 1,789), diesel a 1,760 euro/litro (+8, compagnie 1,810, pompe bianche 1,664). Gpl servito a 0,820 euro/litro (invariato, compagnie 0,827, pompe bianche 0,812), metano servito a 1,795 euro/kg (-6, compagnie 1,850, pompe bianche 1,752), Gnl 2,553 euro/kg (+14, compagnie 2,620 euro/kg, pompe bianche 2,502 euro/kg).
Questi sono invece i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,841 euro/litro (servito 2,054), gasolio self service 1,724 euro/litro (servito 1,957), Gpl 0,919 euro/litro, metano 2,111 euro/kg, Gnl 2,606 euro/kg.
Perché la benzina costa così tanto
Il prezzo della benzina aumenta a livello internazionale quando aumenta il costo del petrolio. Non si tratta quasi mai di sbalzi immediati. Quando sale il costo del petrolio, il costo della benzina aumenta lentamente, e quando scende il prezzo del petrolio, il prezzo della benzina scende lentamente. Il greggio infatti è una cosa, benzina e gasolio che si acquistano ai distributori un’altra. Sul prezzo alla pompa incidono, oltre al valore della materia prima, i costi di estrazione, raffinazione, stoccaggio, trasporto e il costo della distribuzione finale. Tutto ciò sommato al peso di Iva e accise. Per questo il prezzo alla pompa non può essere proporzionato alla quotazione del greggi.
Riducendo tasse e accise in Italia il costo a litro sarebbe più basso, simile ad altri Paesi europei, anche senza arrivare ai mitologici 50 centesimi a litro di cui ciclicamente si torna a parlare (prezzo depurato da tasse e accise). Tutti i Paesi tassano il carburante, l’Italia resta in testa alla classifica per il peso fiscale a litro: un impatto di 1 euro a litro, secondo un’indagine di Federcontribuenti di qualche tempo fa. Negli Stati Uniti la benzina costa circa la metà di quanto la paghiamo noi in Italia.
Fonte today.it