Insegne spente contro l’aumento dei costi

I gestori: “I nostri margini sono minimi, il governo sterilizzi gli aumenti dell’Iva per ridare stabilità”

Anche gli esercenti dei distributori di carburante protestano per l’aumento dei costi e chiedono un intervento del governo perchè, pur in trend di aumenti considerevoli, i loro margini restano risicatissimi. Per questo da domani terranno spenta l’illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne.

“Dobbiamo tutti prendere atto – sostiene la Figisc Confcommercio cesenate, il sindacato degli impianti distributori di carburante – della straordinarietà della situazione e non affrontarla con i metodi tradizionali: la forte speculazione -a quantità di petrolio e gas pressoché invariate, spesso governate da contratti a lungo termine con prezzi fissati in altro periodo- e l’isteria che caratterizza questa fase del mercato hanno fatti schizzare i prezzi così in alto”.

” Da sempre accisa ed Iva compongono la parte maggioritaria del prezzo, sfiorando il 60% di quello pagato dal consumatore e non si può far finta di ignorarlo. Ma, se questa situazione è insostenibile per i consumatori è ancor meno sostenibile per i gestori che -indipendentemente dall’andamento del prezzo- continuano a percepire 3,5 €cent (lordi) su ogni litro di prodotto immesso nel serbatoio degli automobilisti, continuano ad assolvere un pubblico servizio essenziale pur in presenza di vendite in progressivo declino ed a sopportare i relativi costi connessi. Tutti elementi che stanno caratterizzando questa fase e che prefigurano un inesorabile fallimento delle gestioni medesime”. I gestori chiedono di applicare la legge in materia di accisa anticiclica, sterilizzando gli aumenti dell’Iva e dando un minimo di stabilitò a famiglie e operatori economici.

Fonte ilrestodelcarlino.it

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