“La categoria dei gestori è penalizzata da questa crisi quanto lo è il consumatore”.
Lo dichiara Fabio Martinet, presidente Figisc (Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti) Confcommercio Valle d’Aosta.
La categoria, spiega, “era già provata dalla prolungata stagione della pandemia, con una drastica perdita di vendite; poi è arrivato il costo dell’energia elettrica, che già prima dei rincari valeva un 20-25 % dei nostri costi, infine ora l’aumento della merce che vendiamo con un enorme incremento della nostra esposizione finanziaria verso il fornitore e delle spese delle commissioni bancarie”.
“I prezzi di gas e luce sono in tensione da mesi e da fine gennaio anche il petrolio stava sopra 80 dollari al barile. Ma la guerra – aggiunge Martinet – ha fatto esplodere i prezzi, anche al di là dei timori che le sanzioni decretate contro la Russia possano far venir meno una parte dei prodotti e ci si è aggiunta una forte speculazione internazionale: non vi è oggi una autentica giustificazione a questi prezzi”.
“Non siamo in grado di capire – commenta Graziano Dominidiato, presidente Confcommercio Vda – cosa succederà nel breve termine e l’impressione è che siamo di fronte ad un periodo lungo di instabilità e prezzi pesantissimi, e non sarà certo la cosiddetta transizione energetica a tirarcene fuori.
Non si schiaccia un bottone ed improvvisamente tutto si risolve con le fonti alternative, oppure si cambia dall’oggi al domani un fornitore importante”.
Fonte ansa.it