A Casamassima, Rutigliano e Monopoli, gli impianti sequestrati sono risultati sprovvisti della autorizzazione unica ambientale allo scarico in pubblica fognatura delle acque reflue industriali
Impianti di autolavaggio sono stati sequestrati a Casamassima, Rutigliano e Monopoli, in provincia di Bari, per assenza di autorizzazioni valide o per il mancato funzionamento degli impianti di depurazione. È l’esito di oltre 50 controlli eseguiti dai carabinieri forestali della Puglia, sui 124 fatti in tutta la regione dall’inizio dell’anno. Gli impianti sequestrati sono risultati sprovvisti della autorizzazione unica ambientale allo scarico in pubblica fognatura delle acque reflue industriali. In alcuni casi i militari hanno riscontrato il possesso della sola autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche relative a una parte degli impianti, come quelli dedicati, ad esempio, alla riparazione di autoveicoli, motocicli, assistenza e vendita pneumatici. Il titolare di uno degli autolavaggi è stato denunciato anche per gestione illecita di rifiuti, perché nel piazzale aziendale i militari hanno trovato cisterne interrate colme di reflui e fanghi, contenitori metallici per olii pieni di fanghi, oltre a scarico di reflui industriali in corpi idrici non autorizzati. In particolare, da una delle cisterne fuoriusciva un tubo in plastica collegato a una pompa sommersa, che prelevava e convogliava i reflui direttamente nel pozzetto di scarico finale, bypassando il trattamento del depuratore, risultato non funzionante. A tutti gli autolavaggi è stato prescritto di mettere a norma gli impianti per poter continuare l’attività
Fonte lagazzettadelmezzogiorno.it