Siccità, l’assessore: «È il momento dei sacrifici. Rinunciamo a lavare l’auto e cambiamo stile di vita»

Daniele Ara: «Campagna social per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di ridurre al minimo i consumi di acqua potabile»

Una campagna di comunicazione a tappeto sui social network per sensibilizzare il più possibile i bolognesi sulla necessità di ridurre al minimo i consumi di acqua potabile. E l’invito a fare anche più di quanto previsto dall’ordinanza sul risparmio idrico firmata venerdì dal sindaco Matteo Lepore. «Fino al 30 settembre il divieto di lavaggio degli automezzi è fissato dalle 8 alle 21 — dice Daniele Ara, assessore a Educazione ambientale, Agricoltura e Reti idriche — ma io invito i bolognese a non lavare la propria auto del tutto. Di fronte alla situazione che stiamo vivendo è un sacrificio che si deve fare».

Assessore, la Regione chiederà lo stato di emergenza regionale per la siccità. Voi avete emanato l’ordinanza per il risparmio idrico, vietando il prelievo di acqua potabile per uso non domestico dalle 8 alle 21 in particolare per orti, giardini e lavaggio automezzi. L’ondata di calore di questi giorni sta peggiorando le cose, come farete a sensibilizzare i cittadini sul fronte del risparmio idrico?
«Stiamo preparando una campagna social il più capillare possibile, inizierà già questa settimana. Bisogna che entriamo nella consapevolezza che il dato ormai è strutturale e lo tocchiamo con mano. Sul nostro Appennino da diversi anni abbiamo un secco che non era riscontrabile prima alle nostre latitudini, in pianura le colture si irrigano sempre prima: ora si comincia già a febbraio-marzo, era impensabile fino a 10 anni fa. Non stiamo parlando di annate sporadiche, occorre un grande lavoro di valorizzazione idrica. Per questo per la prima volta a Bologna c’è un assessore alle Reti idriche e all’Agricoltura, le aree metropolitane possono fare molto in termini di sensibilizzazione e cambio degli stili di vita, a partire dalle nuove generazioni. E non dimentichiamo che ridurre lo spreco di acqua potabile significa anche consumare meno energia, un obiettivo centrale di questi tempi».

Vista la situazione c’è il rischio di arrivare a un razionamento dell’acqua potabile con lo stop alla fornitura per uso domestico per qualche ora al giorno?
«Siamo in contatto con la Regione per capire come evolve la situazione, al momento non siano già in quella situazione ma è evidente che se questa emergenza continuerà nelle prossime settimane con la Regione dovremo prendere dei provvedimenti ancora più incisivi. Per fortuna qui c’è solo in parte la competizione con l’agricoltura perché gran parte del bacino Reno-Setta non va a usi irrigui, ma è chiaro che se la situazione del Po non migliorerà il tema diventerà pressante. Dobbiamo interrogarci anche sui nostri stili di coltivazione, se stiamo facendo tutto il possibile in termini di varietà e di sistema irriguo, in pianura è ancora talmente idrovoro che occorrerà ripensare alcuni modelli, servono tecniche di precisione per usare al meglio l’acqua».

Secondo la Cia (Confederazione italiana agricoltori) nella Pianura Padana si rischia una riduzione della produzione ortofrutticola tra il 30 e il 40%, che impatto può avere questa ondata di siccità sull’agricoltura del Bolognese?
«I conti li faremo tra qualche settimane, ma è chiaro che ci sarà una riduzione molto importante. Per Bologna significherà una minor resa di ortofrutta e di foraggio per il bestiame, con un conseguente aumento dei prezzi per tutta la filiera».

Insieme alla questione idrica c’è anche quella energetica: interverrete per ridurre anche i consumi legati dell’aria condizionata?
«Non ci sono ancora ordinanze specifiche, ma con l’assessora Anna Lisa Boni stiamo ragionando sul contributo che potrebbe dare verso l’obiettivo della neutralità carbonica qualche sacrificio minimo in termini di gradi centigradi, sia per i riscaldamenti d’inverno che d’estate con l’aria condizionata».

Fonte corrieredibologna.corriere.it – Articolo di Francesco Rosano

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