Zero soglie, commissioni e credito d’imposta: tutte le possibili novità sul Pos

Con un emendamento il governo dovrebbe sostituire l’articolo sui pagamenti elettronici cambiando l’impostazione e inserendo una previsione sui crediti di imposta per commissioni e affitto del Pos. Si valuta un fondo ristori con le banche

Si potrà continuare a pagare con il bancomat anche il caffè. L’interlocuzione con l’Ue spinge il governo a eliminare dalla manovra la soglia di 60 euro entro la quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare di usare il Pos e ora si studiano forme di ristori per gli operatori che avranno l’onere delle commissioni.

Con un emendamento, il governo dovrebbe sostituire l’articolo in questione, cambiando l’impostazione e inserendo una previsione sui crediti di imposta per commissioni e affitto del Pos. E proprio sui pagamenti Pos il Pd ha presentato un emendamento alla legge di bilancio che ripristina il credito d’imposta 100% per azzerare il costo delle commissioni per i piccoli esercenti. Ma vediamo cosa potrebbe cambiare ora.

Si valuta un fondo ristori con le banche
«Stiamo cercando di capire se c’è la possibilità di creare un fondo in cui porre degli accantonamenti, non solo del governo ma anche delle banche, da utilizzare a favore dei commercianti: il sistema dovrebbe essere quello dei crediti di imposta» ha detto la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli, componente della commissione Bilancio della Camera.

Lo strumento del credito di imposta
Sul tavolo torna, quindi, l’ipotesi di definire un meccanismo di credito di imposta pensato per incentivare, anche lato esercenti, l’utilizzo del POS. Attualmente, il Governo ha già varato una norma per il credito di imposta di 50 euro in caso di acquisto di registratori di cassa telematici. Per il futuro prossimo, l’attuale Esecutivo potrebbe rispolverare la normativa definita dal Governo Draghi con un credito di imposta al 100% per le commissioni relative a transazioni di importo contenuto.

L’ipotesi di trasformare tutte le commissioni corrisposte in credito di imposta
Tra le soluzioni al vaglio c’è l’eventualità di trasformare tutte le commissioni corrisposte agli enti finanziari in credito d’imposta, andando quindi ad espandere ulteriormente quanto già stabilito dalla normativa attuale che prevede che il 30% delle commissioni pagate durante l’anno venga convertito in credito d’imposta. Al momento ci sono limiti ben precisi riguardo l’ammontare massimo delle transazioni e di fatturato annuo per poter accedere a questa possibilità di recuperare parte delle commissioni corrisposte.

Nodo coperture
L’intervento del Governo potrebbe quindi focalizzarsi sull’estensione della platea, andando a coinvolgere la maggior parte delle operazioni e degli esercenti, al fine di rendere quasi nullo l’impatto delle commissioni. Ma qui si apre il nodo coperture: bisognerebbe trovare risorse per finanziare il mancato gettito generato dal credito d’imposta.

Abbattimento commissioni per le transazioni di entità minore
L’altro intervento possibile è quello che potrebbe vedere il Governo impegnato nel dialogo con il mondo delle banche per trovare un’intesa sull’abbattimento delle commissioni al di sotto di certe soglie particolarmente critiche, ovvero quelle legate alle transazioni di entità minore, sulle quali le commissioni hanno un peso in percentuale nettamente maggiore.

Commissioni zero su transazioni sotto i 5 euro
Ricordiamo comunque che già da ora esistono diverse proposte che consentono di accedere a commissioni zero su transazioni inferiori ai 5 euro, quindi c’è già una base importante da cui partire per riuscire a raggiungere l’obiettivo di rendere i pagamenti elettronici del tutto indolori anche per le categorie che potrebbero essere danneggiate anche in presenza di commissioni particolarmente ridotte.

Codacons: commissioni Pos siano proporzionali a pagamenti
Sul tema poi scendono in campo le associazioni dei consumatori. Se lo stop alle commissioni sul Pos è incostituzionale, sostiene il Codacons, di certo non lo è introdurre criteri che agevolino esercenti e consumatori rispettando al tempo stesso la normativa in materia. «Per superare lo stallo in tema di Pos crediamo che la soluzione migliore sia azzerare del tutto le commissioni a carico degli esercenti per i piccoli pagamenti, ridurre quelle per i pagamenti entro una certa forbice, e aumentare le stesse commissioni quando le transazioni con carte e bancomat superano l’importo di 500 euro – afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi -. In tal modo sarà possibile permettere ai cittadini di fare acquisti quotidiani senza essere costretti a prelevare e girare con denaro contante e si ridurranno i costi a carico dei commercianti, senza danneggiare gli istituti bancari che beneficerebbero delle medesime entrate e soprattutto senza violare la Costituzione, così come paventato dalla Meloni», conclude Rienzi.

Fonte ilsole24ore.com

Exit mobile version