Il giudice civile ha rinviato la decisione sul sequestro urgente dell’impianto, ora c’è spazio per una conciliazione.
È approdato in Tribunale il duro contenzioso legale tra Sergio Di Benedetto, gestore della stazione di servizio e dell’autolavaggio di via Repubblica 37, e la società Ip. Ieri il giudice civile Niccolò Stanzani Maserati avrebbe dovuto decidere se accogliere la richiesta di sequestro urgente dell’impianto avanzata da Italiana Petroli, a cui Di Benedetto ha fatto opposizione tramite lo studio legale Occhinegro di Reggio. Le parti hanno consegnato al magistrato memorie e numerosi documenti, col dottor Stanzani Maserati che si è riservato di decidere, aggiornando la causa a metà aprile. Ciò lascia uno spazio per arrivare a una conciliazione. L’eccezione principale avanzata dai legali reggiani riguarda la competenza del giudice civile: si sostiene che di fatto il benzinaio sia un lavoratore para-subordinato di Ip, essendo l’azienda a decidere i prezzi del carburante e quanto fornirgliene, essendoci un contratto di fornitura in esclusiva, ed essendo Ip proprietaria dell’impianto di via Repubblica. Inoltre il benzinaio, pur avendo partita Iva come ditta individuale, non ha libertà nemmeno di decidere gli orari di apertura della stazione di servizio.
L’impianto venne collaudato nel 2017, ma già allora iniziarono i primi problemi con Di Benedetto che negli ultimi tre anni ha inviato lettere per chiedere manutenzioni straordinarie alle pompe, per domandare un computer (deve quotidianamente aggiornare i prezzi dei carburanti a mano con delle manovelle), per chiedere di meglio isolare le cisterne. Problemi “segnalati e dimostrati a Ip”, spiegano i legali, aggiungendo che la controparte ha ignorato gli appelli. Il distributore per un po’ è rimasto chiuso perché la compagnia non forniva carburante, ritenendo le richieste di 2mila litri alla volta troppo basse. Una situazione davvero difficile, con Di Benedetto che si è trovato di fronte alla richiesta di restituzione immediata dell’impianto, che ieri non è stata accolta dal giudice, per cui la vicenda potrebbe chiudersi con una conciliazione.
Fonte ilrestodelcarlino.it