Delle otto violazioni riscontrate dalla Finanza, una in particolare per il carburante non conforme. Secondo le analisi effettuate, avrebbe accresciuto le emissioni di gas e causato effetti negativi.
’Omessa comunicazione’. Per questo motivo la Guardia di Finanza ha contestato otto violazioni ad altrettanti distributori di benzina. In particolare, le Fiamme Gialle hanno scoperto un caso di frode in commercio nel corso dei controlli alle stazioni di servizio. Le verifiche si sono concentrate sulla posizione di quei gestori che non avevano provveduto a inviare al Ministero delle Imprese e del Made in Italy le previste comunicazioni telematiche, rese poi pubbliche sull’Osservaprezzi carburanti, che consente di mappare, anche per area geografica, gli impianti esistenti su una determinata provincia e i prezzi praticati con riferimento all’ultima segnalazione inviata.
Per quanto riguarda la frode scoperta, un distributore è finito nei guai per il gasolio per la ’non conformità’ ai requisiti specifici previsti in termini di sicurezza e qualità del prodotto. Il controllo, condotto dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ferrara, ha infatti consentito di accertare l’avvenuta erogazione di gasolio non conforme in relazione al “punto di infiammabilità”, valore che corrisponde alla temperatura più bassa dove si formano vapori in quantità tali che, in presenza di aria e d’innesco, danno luogo alla combustione. In particolare, il più basso valore di infiammabilità riscontrato nel gasolio (50° C contro i 55° C previsti), pur non generando da subito anomalie di funzionamento ai motori delle autovetture, può manifestare, nell’uso prolungato, effetti negativi e accresce le emissioni di gas. La difformità riscontrata è stata confermata a seguito di complesse analisi chimicofisiche. La situazione riscontrata è stata comunicata alla competente autorità giudiziaria per l’ipotesi di reato di frode in commercio.
Fonte ilrestodelcarlino.it