L’incredibile sanzione…
È tutto scritto nella delibera di giunta del 21 aprile. Il Comune di Caselle è pronto ad entrare in causa con uno dei benzinai della città. Il motivo? Prezzi della benzina non comunicati o comunicati su cartelli troppo piccoli.
Sembra una barzelletta e invece è tutto vero. Il Comune ha emesso un’ordinanza-Ingiunzione per la somma di poco superiore ai 4 mila euro in data 31/03/2022 e notificata il 07/04/2022 avente ad oggetto: “Omessa comunicazione – leggiamo dalla delibera – al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi praticati per ogni tipologia di carburante commercializzato e esposizione dei prezzi con caratteri di dimensioni inferiori a quelle minime ovvero con modalità non conformi alle disposizioni vigenti“.
Il proprietario della pompa di benzina, però, non ci sta e quindi ha scelto di fare ricorso contro la sanzione. Proprio per questo il Comune è stato costretto a nominare un legale, una spesa di 700 euro, per far fronte alla contesa giudiziaria.
C’è una legge sui cartelli dei benzinai? Si
Ci sono due leggi del 2013 che parlano chiaro.
“I prezzi, – si legge – ove presente e attiva la modalità non servito, devono essere pubblicizzati su appositi cartelloni, senza indicazioni sotto forma di sconti, secondo l’ordine dall’alto verso il basso: gasolio, benzina, GPL, metano. Nei casi in cui la modalità non servito non sia presente o nei momenti in cui non sia attiva, devono essere comunque esposti i prezzi della modalità con servizio, segnalando la diversa forma di erogazione. Il prezzo dei prodotti GPL e metano possono essere esposti su cartelloni separati, purché collocati in modo da mantenere l’ordine di esposizione di cui sopra”.
Si arriva, poi, anche ai commi che parlano proprio dei cartelli dove esporre i prezzi.
“Il posizionamento, – si legge – le caratteristiche e le dimensioni dei supporti e dei cartelli per la pubblicizzazione dei prezzi praticati al pubblico, esposti in modo visibile dalla carreggiata stradale, devono rispondere ai requisiti previsti dall’art. 23, decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 e relative norme attuative del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495. L’altezza dei caratteri usati per indicare i prezzi esposti sui supporti e sui cartelli di cui al comma 2, deve essere determinata in modo da garantirne la visibilità in condizioni di sicurezza e assicurando indicativamente una dimensione minima dei caratteri di almeno 12 centimetri, salvo incompatibilità derivante da altre disposizioni”.
Evidentemente, dunque, secondo il Comune di Caselle la normativa non è stata rispettata. Diversa, invece, la posizione del proprietario della stazione di benzina che ha scelto di fare ricorso. Le parti si confronteranno davanti ad un giudice.
Fonte giornalelavoce.it – Articolo di Mattia Aimola