FEGICA E FIGISC: RIFORMA, SCEGLIERE TRA APPARENZA ED EFFICACIA

DICHIARAZIONE CONGIUNTA DEI PRESIDENTI ROBERTO DI VINCENZO (FEGICA) E BRUNO BEARZI (FIGISC)
LA RIFORMA DEL SETTORE CARBURANTI E’ UNA NECESSITA’ INDIFFERIBILE.
IL MINISTRO URSO DEVE SCEGLIERE TRA APPARENZA ED EFFICACIA.

In relazione alle recenti dichiarazioni del Ministro Urso, contenenti l’annuncio di un prossimo riordino della distribuzione carburanti, Roberto Di Vincenzo e Bruno Bearzi, rispettivamente Presidente di Fegica e di Figisc Confcommercio, Organizzazioni di categoria dei Gestori degli impianti carburanti, hanno rilasciato la seguente nota congiunta.
“Una riforma organica e strutturale del settore della distribuzione carburanti è quanto le nostre Federazioni chiedono a gran voce da tempo anche a questo Governo. Appare, infatti, indispensabile ricostruire un piano regolatorio certo per una rete strategica per il Paese, inquinata da infiltrazioni criminali di ogni specie che sottrae molti miliardi di euro ogni anno, tra IVA e accise evase, alle casse dello Stato.
Questo, senza contare altre gravi forme di illegalità legate, ad esempio, all’uso di contratti contra legem, alla edulcorazione di prodotti immessi al consumo senza alcun controllo, alla violazione delle normative ambientali e all’impatto che tutto ciò ha sul mercato e sulla concorrenza.
Al Ministro Urso, non nuovo ad annunci identici, va però ricordato che un eventuale intervento ministeriale costruito e adottato con il medesimo “atto d’imperio” utilizzato per la vicenda di inizio anno sull’utilizzo propagandistico del “cartello del prezzo medio”, ben difficilmente potrebbe aspirare ad ottenere risultati su problemi di tale portata e, quindi, il sostegno delle nostre Federazioni e probabilmente di parte consistente degli operatori del settore.
Il Governo ed il Ministro Urso debbono decidere se sia più importante dare l’idea di avere polso oppure provare ad affrontare i problemi con pragmatismo e capacità di ascolto.
Al momento, non si può che prendere atto che non si è stati capaci nemmeno di adottare un semplice decreto ministeriale di attuazione di una legge, quella del “cartello”, sbagliata ed etichettata come controproducente dalla stessa Antitrust.”

Fonte figisc.it

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