La questione è finita in tribunale
Un normale rifornimento di gasolio al distributore è finito davanti al giudice in un’aula di tribunale. Tutto è cominciato con il rifornimento fatto da una donna, con il mezzo che ha dato segni di anomalia, senza che però la cosa destasse preoccupazioni. Un paio di giorni dopo stesso riferimento, questa volta fatto dal marito, nel medesimo distributore ma le cose sono andate peggio: blocco del motore e carro attrezzi che ha portato la vettura da Rovereto ad Ala.
La scoperta
Un rapido check in officina ha confermato quelli che apparivano come timori: il motore era andato in blocco a causa del diesel mischiato ad acqua erogato dalla pompa. Morale della favola: un intervento da 2500 euro per far ripartire il motore.
Alla richiesta di spiegazioni da parte dell’uomo, il benzinaio lo ha messo in contatto con la compagnia che rifornisce di carburante la stazione. La richiesta di risarcimento è quindi finita davanti al giudice che ha dato ragione all’uomo, nonostante la richiesta di danni presentata oltre gli otto giorni per fare reclamo.
In aula
Durante il processo sono emerse testimonianze di altri automobilisti che hanno avuto problemi con il diesel nello stesso distributore. Il giudice ha quindi condannato l’azienda di rifornimenti a pagare la fattura di 2500 euro del motore e a restituire anche i 98 euro di diesel annacquato erogato durante il rifornimento.
Fonte trentotoday.it