Denunciato 33enne identificato dai militari con le telecamere e per le ustioni ai piedi. L’Eni non gli aveva rinnovato la licenza.
Appicca il fuoco ad un distributore di carburanti sul territorio di Capaccio Paestum e scappa: incastrato dalle telecamere e denunciato. L’attentato incendiario si è verificato intorno alle 5 di notte di ieri, lunedì 9 ottobre, ai danni del distributore di carburanti Eni sulla Statale 18 in località Cerro. Da quello che si evince dalle telecamere della stazione di servizio si nota un soggetto, con il volto travisato, che dapprima preleva un quantitativo di benzina dalla colonnina automatica, quindi dà fuoco ad uno dei distributori con un accendino per poi darsi a repentina fuga. Le fiamme hanno investito l’area dedicata alle pompe portando ad uno scoppio che è stato udito anche a distanza.
Scattata la segnalazione, sul posto sono giunti i carabinieri della locale Stazione, diretta dal luogotenente Giuseppe D’Agostino e coordinata dal capitano Giuseppe Colella per i rilievi del caso. Il proprietario è stato avvertito da alcuni vicini oltre che dal sistema di allarme di cui è dotato l’impianto. Sul posto anche i caschi rossi del distaccamento di Agropoli che hanno evitato che la situazione potesse ulteriormente peggiorare spegnendo il rogo non senza difficoltà. Dalla visione delle telecamere a sorveglianza dell’impianto come da altre private presenti sulla strada, i militari ci hanno messo poco tempo, nonostante il soggetto non fosse riconoscibile, a comprendere di chi si trattava anche dalle movenze e sono andati a “trovarlo” a casa.
Qui, durante la perquisizione, sono stati rinvenuti gli abiti utilizzati per il raid incendiario. Peraltro il “piromane” ha riportato anche leggere ustioni ai piedi, dovute probabilmente ad un ritorno di fiamma. Si tratta di un 33enne del posto, ex proprietario del distributore al quale Eni non aveva rinnovato la licenza. Pare sia questo il motivo del gesto.
L’uomo è stato denunciato a piede libero per danneggiamento a seguito di incendio. Poteva finire decisamente peggio per l’autore del gesto sconsiderato visto il potenziale dovuto alla tipologia di materiale, altamente infiammabile. Il caso è stato risolto nel giro di pochi attimi grazie ad un’attenta e serrata indagine che, vista la conoscenza del territorio e della realtà di riferimento, ha portato a risolvere il caso. Notevoli i danni e le conseguenti perdite di guadagno per il proprietario al quale ora toccherà ripristinare il tutto prima di poter tornare a lavorare in sicurezza.
Fonte lacittadisalerno.it – Articolo di Andrea Passaro