L’idea di utilizzare i lampioni stradali come punti di ricarica per auto elettriche rappresenta una soluzione innovativa e pratica per affrontare la crescente domanda di infrastrutture di ricarica nelle città.
Questa strategia è già stata implementata con successo in paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove aziende come Ubitricity hanno sviluppato sistemi che integrano la ricarica elettrica nei lampioni esistenti. Tuttavia, negli altri paesi europei, questa opportunità non è ancora stata sfruttata, sollevando interrogativi sulle ragioni di questo ritardo Con l’aumento della diffusione delle auto elettriche infatti, è fondamentale garantire che gli automobilisti abbiano accesso a una rete capillare di stazioni di ricarica.
Molti residenti non dispongono di parcheggi privati o garage, rendendo i lampioni una risorsa preziosa. L’installazione di caricabatterie nei lampioni non solo sarebbe economica e rapida, ma potrebbe anche contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle nuove infrastrutture (in Italia sono previste 200.000 nuove colonnine entro il 2035, basteranno?). Certo è che e cose non sono sempre così semplici: le prime installazioni in altri paesi hanno affrontato problemi legati alla gestione degli spazi pubblici e alla necessità di garantire che i punti di ricarica siano utilizzati esclusivamente per le auto elettriche.
La creazione di una rete di ricarica che utilizzi l’infrastruttura esistente potrebbe non solo facilitare l’accesso alla ricarica per i residenti senza possibilità di sfruttare la rete domestica per la ricarica dei propri veicoli, ma anche promuovere una transizione più rapida verso la mobilità elettrica.
Fonte e foto auto.everyeye.it – Articolo di Lorenzo Bagnoli