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Carburante, i benzinai non ci stanno: «Prezzi in aumento, ma non per colpa nostra»

Afferma Antonio Belluco, presidente dei benzinai della Figisc Ascom Confcommercio di Padova: «Fuorviante parlare di speculazione visto che qualche motivo, per giustificare gli aumenti, c’è»

«Prezzi alle stelle per la benzina? Diciamo prezzi in aumento, ma niente a che vedere, almeno per adesso, coi prezzi ai quali abbiamo dovuto sottostare nell’immediatezza dello scoppio della guerra in Ucraina»: Antonio Belluco è il presidente dei benzinai della Figisc Ascom Confcommercio di Padova e nonostante la categoria non sia minimamente responsabile per l’oscillazione del prezzo alla pompa («A noi sempre 3 centesimi per litro vengono riconosciuti”), ritiene di non dover allarmare gli automobilisti.

«È vero – dichiara – che erano un po’ di mesi che il prezzo si manteneva stabile addirittura, in alcuni impianti, sotto 1,7 euro per litro la benzina e 1,6 per il gasolio (nella modalità self), però è fuorviante parlare di speculazione visto che qualche motivo, per giustificare gli aumenti, c’è. A cominciare dall’extra-costo addebitato da inizio anno a rivenditori e gestori per la quota di obbligo di miscelazione annuale dei biocarburanti, costo che rischia di essere interamente scaricato sui consumatori finali. In effetti, si tratta di un obbligo che incide per più di 0,07 euro per litro. E poi ci sono gli aumenti del greggio, cresciuto, tra gennaio 2021 e gennaio 2025 del 56,1% che, abbinato ad un apprezzamento del dollaro del 16%, ha fatto schizzare l’aumento all’85,5%. Risultato: la quotazione dei prodotti raffinati è aumentata dell’89,8% per la benzina e del 96% per il gasolio».

«Per amore di verità – continua Belluco – va detto che da Natale, mediamente, i prezzi alla pompa sono aumentati in self di 0,038 euro per la benzina (da 1,758 a 1,796) e di 0,40 per il gasolio (da 1,659 a 1,699). Se teniamo conto che il solo onore di miscela bio pesa su un litro di benzina per 0,074 euro, ovvero il doppio di quanto è stato trasferito sul prezzo all’utenza, capiamo bene che di speculazione è difficile parlare. Purtroppo – conclude Belluco – il costo di benzina e gasolio, prodotti che sono necessari praticamente a tutti, grava sui bilanci delle famiglie e delle imprese per cui ogni oscillazione verso l’alto giustamente non passa inosservata. Però, come è stato fatto in questi giorni, prendere come prezzo quello del “servito” di un distributore della A1 dove si sono toccati i 2,409 per la benzina e 2,319 per il gasolio, è un tantino fuorviante anche se non esattamente negativo per noi gestori: alle nostre pompe il prezzo è decisamente più basso e questo rincuora gli automobilisti».

Fonte padovaoggi.it –  Articolo di G.F.P.

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