Una nuova, inquietante “moda” ha raggiunto anche Cesena: rompere le colonnine elettriche, i parcometri e le centraline pubbliche per… ricaricare gratis smartphone e monopattini. Un piccolo vantaggio personale che costa caro alla collettività.
L’ultimo episodio è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Un 26enne cesenate, M.K., già noto alle forze dell’ordine, è stato colto in flagrante mentre armeggiava su alcune centraline nei pressi della stazione ferroviaria. Aveva appena scardinato due postazioni per collegarsi con un “mammut elettrico” (un connettore a basso costo) e rifornire di energia i suoi dispositivi.
Nessuna accortezza, nemmeno davanti alle numerose telecamere di sorveglianza che hanno immortalato l’intera scena. Ad accorgersi del blitz notturno è stata una volante del Commissariato, impegnata in controlli di routine: l’uomo è stato fermato e arrestato.
Il bottino? Qualche ora di ricarica, il danno? Centraline divelte, costi di ripristino a carico della comunità e un nuovo caso di micro-criminalità urbana che preoccupa cittadini e autorità.
Un fenomeno in crescita, segnalato sempre più spesso anche in altre città: piccoli furti a basso impatto economico per il ladro, ma ad alto impatto sociale. Perché rompere per ricaricare, alla fine, non fa girare meglio né le ruote né le coscienze.