Boom giudiziario nel mondo dei carburanti: sequestrati 112 milioni di euro a 5 società e 7 persone accusate di una maxi frode carosello da manuale.
La Guardia di Finanza di Caserta ha scoperchiato un sistema che pompava benzina e gasolio… e anche evasione fiscale
Il meccanismo era oliato come un motore nuovo: società “filtro” e “cartiere” acquistavano carburante in esenzione IVAper poi rivenderlo sotto banco, tagliando fuori il Fisco e facendo felici i distributori stradali che compravano a prezzi ultra competitivi. Ma come funzionava davvero?
Due le strategie adottate:
- 2018-2019: sfruttata la Legge di Stabilità del 2018 che prevedeva l’esenzione IVA in casi particolari. Qui entravano in gioco società fittizie (i famosi missing traders) intestate a prestanome, senza strutture, senza soldi, ma con una missione ben precisa: evitare l’IVA e rimpiazzarla con una giostra di fatture false.
- 2019-2021: altra modalità, stessa sostanza. Le cartiere presentavano false dichiarazioni d’intento, fingendosi esportatori abituali per ottenere l’esenzione IVA… e voilà, il carburante arrivava ai distributori a prezzi da sogno.
In totale, 600 milioni di litri di carburante sono finiti nei serbatoi degli italiani passando da questa rete illegale. Il tutto, con una evasione IVA da 113 milioni di euro. Ciliegina sulla torta? Una delle società coinvolte controllava 300 distributori in tutta Italia.
E mentre le società cartiere venivano chiuse in tempo record (giusto prima della dichiarazione dei redditi), le vere beneficiarie si godevano il pieno… di profitti.
Un giro d’affari milionario costruito su carta straccia, false fatture e tanta benzina. Ma adesso, almeno per loro, la corsa è finita.