L’associazione Iniziativa Alghero lancia l’allarme: nella città catalana mancano i distributori di carburante e, peggio ancora, manca un Piano Carburanti, obbligatorio per legge ma completamente assente dai radar del Comune.
Negli ultimi anni si è passati da 11 distributori attivi nell’area urbana… a soli 4! E con la chiusura di storici impianti (Spanedda, ACI, Bigagli, Bruno, solo per citarne alcuni), interi quartieri oggi sono sprovvisti di rifornimento.
Francesco Sasso, presidente dell’associazione, parla chiaro: “Questa è l’ennesima dimostrazione della desertificazione economica in atto. Nessuno pianifica, nessuno governa davvero il territorio. Siamo spettatori passivi di una città che vive solo pochi mesi l’anno e il resto del tempo… sopravvive.”
Il problema non è solo la scomodità per i residenti, ma anche l’impatto sul traffico, soprattutto nei mesi estivi, quando tutti si riversano verso i pochi punti rimasti, creando code e disagi. La parte sud della città e il quartiere della Pietraia, per esempio, sono completamente scoperti.
E mentre si costruisce la nuova circonvallazione, l’associazione si chiede: perché non prevedere fin da subito stazioni di servizio moderne e strategiche? “Governare significa programmare”, insiste Sasso. E oggi, ad Alghero, manca proprio questo: una visione a lungo termine.
Il messaggio è chiaro: serve subito un Piano Carburanti per ripartire dai bisogni reali della comunità. Perché una città viva tutto l’anno non può restare… col serbatoio vuoto.