Paura di non farcela, rimanendo senza ricarica e a terra? Ma soprattutto: mi trovo in una città che non conosco è ho bisogno di ricaricare le batterie della mia auto, cosa faccio? Bene. Nasce proprio da questi presupposti il Pun, la “Piattaforma unica nazionale” nella quale sono mappati i punti di ricarica per i veicoli elettrici in tutta Italia. E questa buona notizia arriva proprio alla vigilia delle vacanze pasquali e dei numerosi ponti vacanzieri dei prossimi giorni, quando saremo in tanti a metterci in macchina dopo aver fatto il pieno di batterie. Il portale, consultabile all’indirizzo www.piattaformaunicanazionale.it è stato presentato mercoledi’ 27 marzo dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Insieme al ministro, il presidente del Gse, Paolo Arrigoni, l’amministratore delegato, sempre di Gse, Vinicio Mosè Vigilante, il presidente di Rse, Carloalberto Giusti, e l’ad di Rse, Franco Cotana. Ricerca sul sistema energetico e Gestore dei servizi energetici hanno collaborato, infatti, con il Ministero dell’Ambiente, nell’ideazione del portale, consultabile anche sui siti di Gse e Rse.
Il ministero dell’Ambiente, insieme a Gse e Rse, lancia la Piattaforma unica nazionale dei punti di ricarica, con tutte le informazioni pratiche: dalla localizzazione delle infrastrutture agli operatori del servizio. Entro fine anno pronta un’app.
Nel sito c’è un po’ tutto ciò che serve per orientarsi nel mondo delle ricariche elettriche: dalla possibilità di localizzare le infrastrutture di ricarica, da Nord a Sud dell’Italia, ai dettagli sulla tipologia di alimentazione, passando per le informazioni sulla potenza massima erogabile e gli operatori che operano il servizio (i Cpo, che sta per “Charging Point Operator”). E dal momento che ci sono modi e modi per mantenere in perfetto ordine un punto di ricarica, sul portale è segnalato persino lo stato del punto di ricarica. «La Pun è un valore aggiunto per la diffusione della mobilità elettrica in Italia: consente infatti di far convergere verso un unico portale istituzionale tanti dati e informazioni omogenee sulla distribuzione dei punti di ricarica, preziose quanto per gli operatori, tanto per gli enti locali e i cittadini», ricorda il ministro Fartin. Naturalmente, e lo ha ricordato anche il ministro: la piattaforma è in continua evoluzione, e si arricchirà di nuove funzionalità: «Per renderla sempre più utile alla vita quotidiana dei cittadini e alla pianificazione amministrativa».
In attesa dell’app
Ma vediamo di entrare più nel dettaglio della Pun, che, al momento, grazie al contributo dei principali gestori delle infrastrutture, mappa già più di 32.000 punti di ricarica operativi in Italia, compresi quelli installati sulle reti autostradali, su un totale di 42.500 oggi esistenti. Cosa ci fa un ministero come quello dell’Ambiente con una operazione del genere? Prima di tutto, offre uno stimolo per lo sviluppo della mobilità elettrica, ma suggerisce anche uno strumento di supporto per gli Enti locali nella programmazione urbanistica dei territori. L’inserimento dei dati relativi alle infrastrutture di ricarica da parte dei gestori delle colonnine, come previsto dal decreto ministeriale 16 marzo 2023, terminerà entro il 26 luglio prossimo. Ma per avere un’app che permetterà di accedere ai servizi della Pun tramite dispositivi mobili, dovremo attendere il prossimo dicembre, quando sarà completata l’interoperabilità in real-time con gli operatori del servizio.
Un cartoon green
Infine, parlando di un portale che invita ad informarsi sui punti di ricarica green, non poteva che essere altrettanto sostenibile la campagna di informazione sulla novità. In che senso? Il concept creativo alla base del video di lancio è la carta, che si declina come elemento di connessione tra due mondi: materiale e digitale. Nel cartoon, il viaggiatore attraversa l’Italia dei paesaggi e delle bellezze artistiche per giungere fino a casa, in un percorso fluido e senza intoppi, scandito dalla disponibilità di colonnine di ricarica. Ed ancora: il video è stato girato a emissioni zero, ovvero, tutti gli allestimenti sono stati realizzati a mano con gamme di carta naturale riciclata al 100 per cento, ed è stato registrato in un unico studio, evitando così riprese in esterna e spostamenti, con un significativo risparmio di Co2.
Testo e foto da ilcorrriere.it Articolo di Peppe Aquaro