Il legale di Piovanotto ha presentato una richiesta di accesso agli atti per ricostruire alcuni aspetti dell’incredibile vicenda e rispondere al vicesindaco Morra
Finirà probabilmente in tribunale il caso dell’autolavaggio “P&2B Car Wash S.a.s” di via Pisa, abusivo da oltre 12 anni su un terreno del Comune. Una vicenda che è stata portata all’attenzione delle cronache qualche mese fa quando il titolare dell’attività, Luca Piovanotto, ha deciso di ribellarsi alla sua condizione di occupante senza titolo dell’area comunale e di chiedere all’amministrazione Rasero di affrontare una volta per tutte le questione riconoscendogli un titolo di occupazione o permettendogli di acquistare il terreno, da tempo nell’elenco degli immobili comunali in via di alienazione. Un’attività abusiva in quanto priva della concessione comunale, scaduta nel 2012 e mai rinnovata, a cui non è mai seguito neanche uno sfratto formale costringendo Piovanotto a restare in un limbo amministrativo che, secondo quanto dichiarato, gli ha provocato ingenti danni economici.
Un’interpellanza sul caso è stata presentata in Consiglio comunale da Mario Malandrone (Ambiente Asti) a cui ha risposto il vicesindaco Stefania Morra. Una replica, però, che Piovanotto contesta in più parti e contro la quale ha deciso di passare alle vie legali. L’avvocato dell’imprenditore, pochi giorni fa, ha depositato in Comune una richiesta di accesso agli atti e ricostruito l’accaduto contestando alcune dichiarazioni del vicesindaco in merito alla vicenda. «Negli anni il Comune – aveva scritto Morra – ha consentito all’imprenditore, che ha sempre continuato a manifestare la volontà di acquistare l’area di suo utilizzo, di mantenere l’attività in regime di occupazione temporanea senza titolo formale, comunque dietro corrispettivo di un canone pari a quello concordato in fase di concessione […] con la sola rivalutazione annuale Istat, anche nell’intendimento di trovare un punto di equilibrio economico soddisfacente per l’amministrazione tra il prezzo fatto stimare dal Comune stesso e quello offerto dall’interessato (circa il 30%)».
Versione contestata dal legale, che ha osservato: «Non è dato sapere sulla base di quali elementi concreti e riscontri documentali il vicesindaco possa formulare una siffatta affermazione. Piovanotto non ha mai formulato un prezzo né, del resto, nella risposta all’interpellanza si fa chiaro riferimento a cifre e pertanto non è dato verificare che cosa il Comune avrebbe richiesto al signor Piovanotto e che cosa quest’ultimo avrebbe eventualmente a sua volta offerto». Nella risposta del vicesindaco era stata citata anche una perizia estimativa, realizzata nell’autunno del 2023, del valore del terreno su cui sorge l’autolavaggio e di cui Piovanotto ha più volte chiesto copia per capire a quanto ammonti il presunto valore per una potenziale vendita. «Di tale perizia – continua l’avvocato – non si è rinvenuta traccia attraverso il sito dell’amministrazione trasparente, né la stessa è stata mai portata a conoscenza del mio assistito. Ci si chiede come mai il Comune abbia commissionato tale perizia per poi non utilizzarla, comportamento che è palesemente in contrasto con l’asserita volontà di trovare quel “punto di equilibrio economico” declamato nella risposta all’interpellanza».
Come se non bastasse, l’avvocato di Piovanotto ha denunciato anche una «palese disparità di trattamento avuto riguardo a un altro soggetto che, proprio su un terreno adiacente (si riferisce alla ditta Callianetto Salumi con sede nell’ex Mercato Ortofrutticolo ndr) si è visto rinnovare la concessione, pur in presenza di piani di alienazione, e può attualmente esercitare la propria attività economica avendo un formale e valido titolo che al mio assistito viene invece negato, con svariati pretesti, da oltre 10 anni».
Testo e foto da lanuovaprovincia.it – Articolo di Riccardo Santagati