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“La raccomandata? Si ritira dal benzinaio”

Il racconto di un lettore: “E’ opportuno che un servizio così delicato stia in mezzo a saponi per vetri e barattoli di olio?”

Ora le raccomandate della Regione Marche si ritirano al distributore di benzina. A raccontare l’odissea che gli ha strappato un sorriso è un collega giornalista che ci scrive: “Trovo nella cassetta della posta l’avviso che mi informa di dover ritirare un ‘plico’ che mi riguarda, in via Pertini n.1/a. La ricerca è lunga e difficile. Dopo molte indagini scopro che l’indirizzo corrisponderebbe a un distributore di benzina”. Il Q8 lungo il vecchio tratto dell’interquartieri.

“Raggiungo il distributore – prosegue il racconto -. Non sono il solo alla sua ricerca. All’interno trovo una gentile signora che, tra barattoli di olio, saponi per lavavetri, ecc. mi chiede un documento di identità e mi consegna una raccomandata della società Send, Servizio notifiche digitali, con sede in via delle Petunie 5/7, in quel di Modugno di Bari. La raccomandata ama il tono confidenziale”. Inizia infatti dando subito del tu. “Ricevi questa notifica da parte della Regione Marche in qualità di privato cittadino con codice fiscale n. ecc. Una notifica è una comunicazione a valore legale composta da un avviso di avvenuta ricezione e da uno o più documenti”. “Con tutta la simpatia verso di distributori di benzina – sottolinea il fanese – mi domando se questo modo di consegnare raccomandate di Enti pubblici (che prevedono, tra l’altro, reclami, opposizioni, ecc.) rispetti l’art. 2 e 5 delle “Condizioni generali di servizio per l’espletamento del servizio universale postale di Poste Italiane (Versione approvata con modifiche dall’Autorità governativa per le Garanzie nelle comunicazioni). Il dubbio mi viene soprattutto guardando il contesto e il modo con cui i plichi sono custoditi, mescolati al materiale necessario per l’erogazione della benzina e la manutenzione dei motori. Ma probabilmente alla Regione Marche va bene così. In fondo il rapporto è confidenziale: ci diamo del tu!”.

Anche a Pesaro c’erano stati problemi con la stesa società, scelta dalla Regione Marche per recapitare la tassa sui bolli scaduti delle auto. Nei mesi scorsi sono arrivate e continuano ad arrivare centinaia di notifiche, con l’invito a ritirare la raccomandata in un ufficio di cui non era segnato l’indirizzo, irreperibile anche su internet e chiamando il numero verde. Anche in questo caso, l’ufficio si trovava in una zona del tutto fuori mano, in un edificio che somigliava più a una abitazione. Ma almeno non era un distributore.

Fonte ilrestodelcarlino.it

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