Fioccano violazioni dopo i controlli della Guardia di Finanza sui prezzi della benzina. Nel solo mese di gennaio, dopo la mancata proroga dello sconto sulle accise,sono stati eseguiti oltre 2.500 interventi, contestando 989 violazioni alla disciplina dei prezzi, di cui 341 per mancata esposizione e/o difformità dei prezzi praticati rispetto a quelli indicati e 648 per omessa comunicazione al ministero.
A fornire i dati è stato il colonnello Alberto Nastasia, capo Ufficio tutela uscite e mercati del Comando generale della Guardia di Finanza, ascoltato in audizione dalla Commissione Attività produttive della Camera che sta esaminando il dl trasparenza in vigore da metà gennaio. Dopo le direttive del Mef, guidato da Giancarlo Giorgetti, è stata disposta «un’ulteriore intensificazione» dell’azione di controllo, oltre a quella che ha portato nel 2022 a quantificare in oltre 450 milioni di euro «l’accisa evasa» sui carburanti. Su accise e Iva sono stati infatti effettuati lo scorso anno 2.514 interventi, rilevando 1.084 violazioni e deferendo all’autorità giudiziaria competente 866 soggetti, di cui 15 tratti in arresto.
I numeri della Guardia di Finanza, commenta il Codacons, «accertano come sia indispensabile garantire agli automobilisti maggiore trasparenza in fatto di prezzi alla pompa, e come serva incrementare le sanzioni verso i benzinai scorretti». Sulla stessa linea anche l’Unione nazionale consumatori: «Il fatto che il 39,3% dei benzinai sia stato multato, nonostante a gennaio fossero sotto osservazione, attesta l’ampia diffusione delle irregolarità».
Fonte ilgiornale.it