Olio vegetale idrotrattato: a Marghera Eni produce il nuovo diesel sostenibile. Già cinque distributori in regione e sono in aumento in tutta Italia: «Contributo importatante alla decarbonizzazione della mobilità»
In Veneto, per ora, sono cinque, ma — garantisce Eni — già dal prossimo mese aumenteranno in tutta Italia. Sono i primi distributori con pompe di Hvolution, il diesel green, ricavato non da combustibili fossili bensì dall’olio esausto, lo stesso usato nelle friggitrici e che vari consorzi da tutta Italia e multiutility come Veritas e Hera raccolgono e consegnano alla bioraffineria di Porto Marghera. Non tutti i veicoli diesel lo potranno però utilizzare, i più vecchi (indicativamente fino all’Euro 4) non hanno la tecnologia necessaria per filtrare questo tipo di carburante. Prima di fare il pieno, «va verificata la compatibilità — spiega Eni — sul libretto di manutenzione». Se c’è la sigla EN 15940 (XTL), il gasolio ricavato dalle fritture funziona e a Padova in corso Stati Uniti, a Mestre in via Orlanda, in via Scattolon a Villorba nel Trevigiano, lungo la Transpolesana a Zevio nel Veronese e a Cassola nel Vicentino si potrà fare un pieno all’insegna della sostenibilità. Che non sarà, purtroppo, più economico.
Più caro ma più pulito
Il prezzo del biocarburante è di dieci centesimi più caro del diesel tradizionale, ha cioè lo stesso prezzo di Eni Diesel +, il gasolio in commercio dal 2016 con il 15 per cento di Hvo (acronimo di hydrotreated vegetable oil, olio vegetale idrotrattato). E anche se Eni sta attrezzandosi con una rete di campi agricoli in Africa — dal Kenya è arrivato a Venezia il primo carico di olii di frittura esausti — il diesel green non è destinato di qui a breve a diventare più competitivo sul fronte dei prezzi. Produrlo costa di più come anche sono più care le materie prime. «Il biocarburante puro Hvolution ha un ruolo fondamentale perché da oggi può dare un contributo importante alla decarbonizzazione della mobilità, anche del trasporto pesante», commenta Stefano Ballista, amministratore delegato di Eni Sustainable Mobility.
C’è già il futuro
Il diesel green è prodotto in due raffinerie, a Marghera e a Gela in Sicilia, che con la fine del 2022 hanno smesso di utilizzare l’olio di palma, le cui coltivazioni estensive sono ritenute tra le cause principali delle deforestazione nel Sud-est asiatico, in centro America e anche in Africa dove, tra Kenya, Mozambico e Congo, sempre Eni sta creando agri-hub con produzione di olii da vegetali non alimentari (ricino e croton) «in grado di crescere in terreni marginali e aree degradate, non in competizione con la filiera alimentare — precisa la multinazionale — e di creare opportunità di lavoro». Il primo carico dall’hub di Makueni è arrivato a Gela ma anche la bioraffineria di Porto Marghera sarà coinvolta.
Fonte corriere.it – Articolo di Gloria Bertasi